Situata a pochi metri dal naviglio Pavese, l’Osteria Conchetta (Via Conchetta 8, Milano, 028372917) fa parte dei locali storici di Milano.
Qui l’attenzione è posta sui piatti autentici della tradizione milanese: la fanno da padrone i risotti e le costolette alla milanese ma è possibile trovare i piatti unici della tradizione meneghina come risotto e ossobuco alla milanese o la casseuola, oltre a carni alla brace dalla lunga frollatura.
Vi è un parcheggio riservato e gratuito per gli ospiti del locale…non posso che apprezzare data la difficoltà di parcheggio presente in città.
E’ un lunedì sera, fuori piove a dirotto, ma il locale è strapieno. Il personale sempre molto gentile mi accompagna al tavolo e poco dopo mi viene servita una entree di benvenuto, una crema di patate dolci su mais croccante: sempre una coccola gradita dai clienti.
Il locale ha il sapore delle osterie di un tempo, caldo e accogliente, ma pur sempre elegante. Sul bancone all’ingresso una selezione di prosciutti e alcuni tartufi bianchi.
La degustazione di prosciutti è all’altezza delle aspettative: Langhirano con 36 mesi di stagionatura, Paleta di bellota spalla di Patanegra tagliato al coltello e Bettella stagionato oltre 50 mesi a Lagrimone, massima espressione del prosciutto crudo in Italia. Sul menu campeggia il porcino panato alla milanese con salsa bernaise: giusto lo spessore delle fette, frittura croccante e asciutta, probabilmente non necessita della salsa essendo già buono così. Mi stupisce la porzione abbondante.
Non si può venire al Conchetta e non assaggiare la specialità della casa: Risotto (Riserva San Massimo) mantecato nella forma di grana padano riserva (oltre 24 mesi) servito con cipolle croccanti.
Certamente scenografica la sua realizzazione, che viene completata al tavolo del cliente dalle abili mani del mantecatore.
Le materie prime sono eccellenti. La cottura è perfetta, cremoso ma ancora resistente al palato, ha un sapore intenso: le cipolle croccanti sono ideali per stemperare il sapore del risotto e donano al palato un piacevole contrasto. Sono felice della mia scelta, uno dei risotti più buoni assaggiati negli ultimi mesi. Unica pecca: la grande quantità di grana padano presente nel piatto rende difficoltoso finirlo.
Proseguo con la costoletta orecchia d’elefante: un classico della cucina milanese. Mi arriva una gigantesca cotoletta di maiale del peso di ben 500 gr. servita su un piatto fuori misura, l’unico che avrebbe potuto contenerla. Ammetto di avere un debole per le cotolette alla milanese: la panatura croccante e asciutta perfettamente aderente alla carne ha fatto sì che la finissi! Chiaramente non risulta succosa e morbida come la classica costoletta di vitello alla milanese, ma sicuramente una signora cotoletta.
Sembra incredibile ma ho ancora spazio per un dolce, o forse a vincere è la mia curiosità. Nella carta dei dolci scelgo “Agrumi“: un cremoso al mascarpone, rum, agrumi, adagiato su un croccante al caffè. Il tutto servito in abbinamento ad un gelato al mandarino.
Un dessert di impatto, bellissimo a vedersi, ottima la tecnica e la resa, sembra davvero un mandarino. L’effetto wow è garantito. Il gelato al mandarino è fresco in bocca e non troppo dolce, perfetto per terminare una cena di questo tipo. Anche il cremoso al mascarpone risulta gradevole, da rivedere invece l’abbinamento con il crumble al caffè che risulta dominante sul gusto fresco degli agrumi.
Rapporto qualità prezzo adeguato. Voto 8/10